1 SU 4 ITALIANI SOFFRE DI ALLERGIE, IL 50% NON SI CURA.

COLPA LORO?

PROBLEMI, CAUSE E SOLUZIONI PER ALLERGICI E INTOLLERANTI ALIMENTARI

DEFINIAMO LE ALLERGIE: QUALI SONO?

Il 25% degli italiani è allergico, ovvero è affetto da una fra le 4 diverse tipologie di allergie riconosciute dalla medicina moderna e che i medici hanno diviso secondo una classificazione basata sui meccanismi immunitari coinvolti. I 4 tipi si possono riassumere così:

  1. Allergie “classiche”: raffreddore da fieno, asma allergica e orticaria. L’organismo reagisce nel giro di qualche secondo o minuto a una sostanza irritante, viene definita di “Tipo immediato”
  2. Sistema immunitario impazzito: attacca le cellule del corpo. Qui spesso gli allergeni sono medicinali. Le sostanze si agganciano alle nostre cellule, scatenando la distruzione cellulare
  3. Allergeni e anticorpi: si attaccano alle pareti dei vasi sanguigni producendo infiammazioni. Una delle cause possono essere spore di muffe che infiammano gli alveoli
  4. Cellule T sensibilizzate: Il nichel, il cromo o altri componenti contenuti nella plastica penetrano nella pelle e si legano al corpo. Le cellule T individuano questi agglomerati e li combattono.

LA SITUAZIONE ITALIANA, FRA ASSENZA DI GARANZIE E TUTELE

Sembra incredibile ma il 50% delle persone colpite da queste allergie non è in grado di tutelarsi o di trovare una cura adatta.
I motivi sono i più svariati e riguardano soprattutto l’assenza di strutture mediche, servizi adeguati e la tendenza a sottovalutarne i sintomi, sia da parte di chi ne è colpito che da chi dovrebbe fornire le cure, ma soprattutto da parte chi dovrebbe fornire prodotti e servizi agevolando le loro esigenze, come nel caso della ristorazione dove, nella stragrande maggioranza degli esercizi pubblici e privati in Italia, non ci sono garanzie né tutele per il consumatore.

L’ AAIITO (Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri), nel 2018. si è mobilitata per definire la gravità della situazione italiana in un incontro tenutosi alla Camera dei deputati. Presentando una mappatura dell’intero territorio italiano, ha esposto chiaramente la situazione italiana dal 2017 ad oggi dimostrando come esistano in tutto il Paese soltanto 13 strutture mediche complesse e 58 semplici mirate alla cura delle allergie.

Inoltre, dei 180 medici specializzatosi in allergologia negli ultimi cinque anni, oltre il 50% non ha trovato lavoro in enti del settore e, nelle migliori delle ipotesi, tutt’ora fa un lavoro che non gli compete o si è visto costretto a fuggire all’estero.

È chiaro come, rispetto alla diffusione delle patologie, questi numeri siano completamente inadeguati a garantire sicurezza e sanità per i cittadini coinvolti.

DIFFUSIONE DELLE PATOLOGIE ALIMENTARI E POSSIBILI SOLUZIONI

Se compariamo il numero di medici e di strutture presenti in Italia a quanti soffrono di allergie come quelle alimentari, ovvero una popolazione di oltre 2 milioni di adulti (il 4%) e di quasi 1 milione di minorenni (il 10%), non ci vuol molto a capire come la situazione sia a dir poco un problema nazionale che non possiamo più ignorare nè sottovalutare.

Secondo il presidente AAIITO, Antonio Musmarra, le allergie possono includere “anche forme gravi come l’asma, l’anafilassi da alimenti, farmaci e punture di imenotteri”, reazioni a rapida comparsa e che possono causare la morte.

Per questo, insieme con altre associazioni, l’AAIITO intende stimolare il Ministero della Salute ad affrontare il problema di petto, proponendo inizialmente quattro soluzioni:

  • lo studio di nuove strategie di diagnosi precoce orientate alla prevenzione delle allergie
  • l’istituzione di ambulatori di 1° e 2° livello per gestire rispettivamente casi semplici ed emergenze
  • una distribuzione più omogenea delle strutture sul tutto il territorio nazionale
  • la conversione di alcune principali terapie di guarigione da soluzioni a pagamento a gratuite.

COSA INDUCE LE ALLERGIE E QUALI SONO GLI ALLERGENI ALIMENTARI

Qualsiasi alimento può indurre allergia alimentare. Secondo recenti studi, sono stati trovati oltre 120 allergeni alimentari ufficialmente riconosciuti a livello internazionale e, di questi, solo 14 attualmente sono tutelati dal Regolamento europeo 1169 del 2011 e sono:

  1. Crostacei e prodotti contenenti come aromi ed esaltatori del gusto
  2. Cereali e prodotti contenenti glutine come grano, orzo, avena, farro e i loro derivati
  3. Uova e prodotti derivati come quelli dolciari e gli alimenti contenenti parti di uova
  4. Pesce e relativi prodotti derivati (tranne alcuni sottoprodotti per dolci, farmaci e alcolici)
  5. Arachidi e prodotti derivati come il burro di arachidi
  6. Latte animale e prodotti contenenti lattosio (in alcuni casi, dispongono di icone dedicate)
  7. Frutta da guscio e derivati (tranne i distillati) come noci, nocciole, mandorle, pistacchi
  8. Sedano e cibi preparati con esso
  9. Senape
  10. Semi di sesamo
  11. Solfiti e anidride solforosa (dev’essere indicato se la concentrazione supera i 10mg/l)
  12. Soia e derivati (esclusi gli oli a base vegetale)
  13. Lupini
  14. Molluschi e prodotti preparati con essi.

Alcuni derivati degli allergeni alimentari non hanno l’obbligo d’essere evidenziati o segnalati con icone dedicate perché hanno una soglia molto bassa di sostanze contenute al loro interno, quindi è sempre raccomandato prestare attenzione ed informarsi quando non si conosce la derivazione di un ingrediente.

Non è l’alimento nella sua totalità a provocare la reazione ma alcune proteine in esso contenute, che la moderna Allergologia individua e caratterizza a livello molecolare. Queste singole molecole possono essere:

  • Presenti su più tipi di alimenti;
  • Resistenti alla cottura e termolabili;
  • Degradate dai succhi gastrici, in alcuni casi;
  • Trovate sulla superficie del cibo o all’interno di esso:
  • Provocanti sintomi simili agli allergeni da inalazione;

Molto spesso, a scatenare reazioni simil-allergiche, sono gli additivi alimentari aggiunti come conservanti e coloranti, componenti alimentari come il nichel oppure intolleranze alimentari dovute a difetti digestivi enzimatici. Le manifestazioni cliniche possono essere anche gravi, meglio affidarsi ad uno specialista.

I sintomi delle allergie compaiono da pochi minuti a qualche ora dall’ingestione dell’alimento sensibilizzante e tra le più frequenti manifestazioni ritroviamo coinvolte la cute e le mucose.

Quando le manifestazioni cliniche si presentano contemporaneamente coinvolgendo almeno due apparati, si parla di anafilassi, di cui lo “shock anafilattico” costituisce la parte più estrema e grave.

Al paziente, istruito dal medico, è affidato il primo soccorso basato sulla somministrazione dell’adrenalina autoiniettabile che deve sempre avere con sé come Kit di pronto soccorso.

DIAGNOSTICARE UN’ALLERGIA, UN PROCESSO LUNGO E DISPENDIOSO

Diagnosticare un’allergia alimentare richiede conoscenze mediche, biologiche, molecolari avanzate esclusive dello Specialista Allergologo. Questi effettuerà una corretta anamnesi, una prima analisi, e, in base alle informazioni raccolte, le prove allergiche cutanee (Prick Test). A volte i dati ottenuti sono sufficienti a porre diagnosi e stabilire una dieta/terapia, specie con l’aiuto del paziente nel riferire reazioni ripetute, con il risultato del prick test e l’incrocio delle analisi. In molti casi lo specialista deve eseguire altrettante diagnosi.

Spesso, nel tentativo di individuare eventuali allergie alimentari, ci si affida a test “alternativi” ma, secondo la SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica), non hanno alcuna valenza scientifica.

Sfortunatamente, riscuotono un notevole successo. Ogni anno in Italia se ne fanno circa 4 milioni: risultano positivi nove volte su dieci e comportano una spesa complessiva di 300 milioni di euro per i consumatori.

Per ogni test “alternativo” vi sono prove scientifiche che hanno dimostrato:

  1. assenza di correlazione tra alterazione osservate e allergia
  2. non riproducibilità del test nel tempo e tra diversi laboratori
  3. bassissima specificità e sensibilità
  4. bassissima efficienza.

IL PERCORSO TERAPEUTICO

Il fine dell’iter diagnostico dell’allergia alimentare è l’eliminazione del cibo dalla dieta, con la completa remissione dei sintomi. Ma non sempre è così semplice. L’Allergologo dovrà rispondere ad alcuni quesiti:

  • È possibile mangiare l’alimento cotto?
  • È possibile mangiare l’alimento sbucciato?
  • L’alimento conservato mantiene le sue proprietà allergeniche?”

Non è facile evitare gli alimenti positivi ai test, si pensi ad esempio agli “alimenti nascosti” in pasti consumati nella grande ristorazione i cui componenti sono quasi sempre ignoti.

Da qui nasce il problema dell’etichettatura e del Registro allergeni.

Spesso le etichette e, in particolare, i registri ingredienti possono riportare diciture errate, incomplete, mancanti o troppo complesse che possono indurre gravi fraintendimenti.

Le proteine del latte, per esempio, si trovano scritte in molti modi (es.: caseina, caseinati, lattoalbumina, siero, aromi naturali, proteine idrolizzate, latticello, ecc.) e questo può rendere difficile la loro identificazione.

Sarà altresì importante valutare se le restrizioni dietetiche prescritte abbiano conseguenze nutrizionali dirette, come carenze, e una consulenza dietetica appropriata. Una dieta errata è dannosa quanto o più dei motivi per cui è stata prescritta.

COME AGIRE PER TUTELARSI E AVERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE?

Cosa fare nel sospetto di allergia alimentare? Ecco un piccolo Vademecum da seguire:

  • occorre assolutamente tenere un diario alimentare/sanitario dove annotare quotidianamente tutti gli alimenti ingeriti e i sintomi comparsi, indicando la relazione temporale con il pasto
  • adeguarsi al regime dietetico prescritto dallo specialista Allergologo
  • evitare il “fai da te” e di affidarsi a test di dubbia efficacia
  • rispettare le indicazioni dello specialista inerenti lo stile di vita
  • leggere bene le etichette e fare attenzione agli additivi e allergeni nascosti
  • non sottovalutare mai i sintomi sentinella di reazione avversa grave
  • tenere a disposizione i farmaci per l’urgenza medica qualora prescritti
  • effettuare visite di controllo specialistiche periodiche, non solo in caso di nuovi sviluppi clinici
  • informare della propria allergia il Medico Curante, gli amici, i parenti e chiunque possa aiutarci in caso di necessità
  • dichiarare la propria allergia al ristorante o nei luoghi della ristorazione pubblica o privata richiedendo anche la carta degli ingredienti utilizzati che obbligatoriamente dev’essere fornita.

Quando desideriamo mangiare fuori casa, dobbiamo fare i conti con le attività della ristorazione e i locali dove si mangia e si beve. Nell’80/90% dei casi, non rispettano il Regolamento UE 1169/11 per ignoranza, incapacità o mancanza di strumenti adeguati. A rimetterci siamo sempre noi consumatori.

COSA ABBIAMO IMPARATO OGGI? RIEPILOGHIAMO:

  1. In medicina esistono 4 classi di allergie che colpiscono più del 25% degli italiani
  2. Oltre il 50% degli allergici non ha garanzie né tutele per la propria salute

Il problema viene sottostimato e mancano strutture e specialisti adeguati

  1. La diffusione delle patologie cresce colpendo 3 milioni di adulti e bambini, senza contare gli intolleranti, su cui gravano pesanti ripercussioni e rischi per la vita
  2. L’AAIITO si fà avanti proponendo al Ministero della Salute 4 soluzioni su scala nazionale per prevenire, curare e gestire il problema
  3. Sono oltre 120 gli allergeni scoperti dai ricercatori e, fra questi, 14 sono tutelati dalla legge UE 1169/11, in vigore da maggio 2018 anche in Italia
  4. Spesso additivi, componenti alimentari e intolleranze possono provocare reazioni simil-allergiche anche gravi da monitorare
  5. Le reazioni allergiche possono essere immediate e durare per ore. In caso di complicazioni, possono portare allo “Shock anafilattico”
  6. Diagnosticare un’allergia è complesso e spetta all’Allergologo. Risulta inutile affidarsi a “Test alternativi” di dubbia affidabilità medico-scientifica. SIAAIC stila un Vademecum anti-truffa
  7. L’obiettivo delle terapie è identificare ed eliminare il problema dalla dieta ma, fin’ora, non vi è alcuna sicurezza di non entrare in contatto con allergeni nel Food Out Door.
  8. Nel 90% delle attività ristorative, non c’è modo di ottenere un libro ingredienti aggiornato e validato e a rimetterci sono i consumatori.

STAI CERCANDO UN MODO PER GESTIRE LA SITUAZIONE E PROTEGGERTI?

Consapevoli di tutto ciò, è giunto il momento di porci delle domande e darci delle risposte:

  1. Perchè dobbiamo continuare a esporci a frustrazioni con persone che non comprendono, non si adeguano alle leggi di tutela né si preccupano delle nostre esigenze?
  2. Perchè dobbiamo avere sempre il dubbio su dove poter mangiare fuori casa senza incorrere in rischi per la nostra salute o trovare ciò che possiamo e ci piace mangiare?
  3. Perchè dobbiamo sempre essere incerti sugli ingredienti nel cibo, sulla loro allergicità e sui valori nutrizionali di ciò che ci propongono?

Fortunatamente, viene in nostro soccorso un nuovo algoritmo Made in Italy, in grado di identificare i principali allergeni riconosciuti a livello europeo in oltre 18.000 ingredienti, validato scientificamente dal “Laboratorio di Scienze della Salute Umana dell’Università degli Studi di Firenze” e sviluppato da una Start-Up Innovativa, Spin-Off universitario “UniFi” dal 2017, riconosciuta fra le Top 100 Start-Ups italiane del 2018, di cui tutti parlano in questo periodo storico caratterizzato da una lenta, ma inesorabile, rivoluzione Food-Tech.

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Vademecum per il paziente con allergia da alimenti

8 aprile 2019

https://www.corriere.it/salute/nutrizione/cards/allergie-alimentari-come-riconoscere-quelle-reali-non-essere-preda-suggestione/vademecum-ristoratori-distribuzione.shtml

FAQ ALLERGIE ALIMENTARI – MINISTERO DELLA SALUTE

http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_1.jsp?lingua=italiano&id=218

Allergie alimentari, aggiornato l’atto di indirizzo per la sicurezza del consumatore

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3542

1 SU 4 ITALIANI ALLERGICI

https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2018/09/26/25-italiani-allergia-cura-male.html

DATI DEMOGRAFICI

https://www.tuttitalia.it/statistiche/indici-demografici-struttura-popolazione/

QUANTI TIPI DI ALLERGIE ESISTONO – FOCUS

https://www.focus.it/scienza/salute/quanti-tipi-di-allergie-esistono

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